Si chiama Francesca, ha 39 anni e venerdì ha ufficialmente firmato il suo contratto di lavoro a tempo indeterminato. Che cosa c’è di speciale? Francesca è una ragazza affetta da sindrome di Down, una patologia che, almeno nel pensiero comune, potrebbe portare a credere che non è capace di essere autosufficiente, utile o produttiva sul posto di lavoro.
E invece non è così: Francesca ha dimostrato il contrario e lo ha fatto grazie alla sua determinazione, alle sue capacità e anche, se non soprattutto, a una rete di persone che si è mossa con dedizione, fermezza e volontà per rompere un muro invisibile, ma che purtroppo isola chi è affetto dalla sindrome di down. 

Infatti, a coronare il sogno di Francesca c’erano (e ci sono tutt’oggi) l’azienda Ausilia Soluzioni & Soluzione e l’Aipd di Latina, l’Associazione Italiana Persone Down, oltre che i parenti e gli affetti. 
«Tre anni fa abbiamo avuto la fortuna di conoscere la Aidp di Latina – racconta Claudio Amoruso, presidente della Ausilia – Ci siamo innamorati di questa associazione». Così l’intera Ausilia, dipendenti compresi, ha deciso di rinunciare alla quota dei regali di Natale prevista in Bilancio per donare 1.300 euro all’associazione, grazie anche al contributo di fornitori e clienti. Ma quello è stato solo il primo passo di un sodalizio che, oggi, si è tradotto in una grande conquista. 
Dopo questa prima rivoluzione del “regalo di Natale aziendale”, che si ripete ormai ogni anno, nel 2018 la società, tramite la Saip, ha permesso a Francesca di frequentare un tirocinio di un anno, pagato dalla Regione Lazio.
Una volta concluso il percorso lo scorso 24 febbraio, le scelte potevano essere due: interrompere il rapporto lavorativo con Francesca oppure assumerla. La prima opzione, a quanto pare, non sembra essere stata neanche lontanamente nei piani dell’azienda e dei suoi dipendenti. Ed ecco che, nonostante l’assenza dell’obbligo di assunzione di una persona con disabilità, Francesca ha fatto il grande salto, dall’Ausilia Formazione all’Ausilia Soluzioni & Soluzione.
E cosa fa Francesca? «Francesca fa tantissimo – prosegue Claudio Amoruso -. È alla reception, dove accoglie con grande affetto tutti, lavoratori e dipendenti. Rende più amorevole il clima lavorativo, che già lo era, ma con la sua leggerezza ora lo è ancora di più. Ed è bravissima a fare il suo lavoro: apre le e-mail, ci segnala i contatti, ci aiuta costantemente».
Soddisfazione enorme anche in casa Aidp Latina, come spiega la presidente Samantha Meini. «Aiutare Francesca a trovare questo posto di lavoro è stato proprio un mio impegno personale, così come un impegno di tutti gli associati. Lei è grande, ha 39 anni e poteva essere l’ultima spiaggia. Così abbiamo tutti investito e lavorato molto». E anche Francesca ha lavorato sodo, tanto che si è preparata con il percorso che l’Aipd, con l’affiancamento e tutto il necessario per aiutarla a superare ogni difficoltà. 
Insomma, una grande, grandissima vittoria. Anzi, le vittorie potrebbero essere due. Infatti, dietro a questa storia non c’è soltanto la firma di un contratto da parte di una giovane con sindrome di Down, ma c’è un forte messaggio: «Anche le altre aziende dovrebbero farlo», consigliano a tutti gli imprenditori della città (e oltre) sia Amoruso che Meini.
«La nostra idea è stata quella di rendere Francesca più autonoma – conclude Amoruso -. E questo è solo l’inizio. Oggi lavora al computer, mentre prima non sapeva farlo e passo dopo passo la squadra cerca di creare quella autonomia di cui ha bisogno. Intanto, anche lei fa crescere noi». 
Conclude Meini: «Con l’aiuto delle aziende si potrebbe fare davvero tantissimo. Avere all’interno del posto di lavoro un ragazzo con la sindrome di Down migliora la qualità di vita di tutti. All’inizio sembra difficile, quasi un macigno. Invece, subito dopo ti rendi conto che fanno tutto da soli. La difficoltà è più “nostra” che “loro”. Chi decide di affrontare questo percorso, quando tira le somme dice: “Ho fatto bene ad assumerlo”. Ed è per questo che invito tutti a farlo». E proprio in tal senso, per chi volesse conoscere meglio le attività dell’Aipd, basta fare una telefonata, proprio a Samantha Meini: 328 9139400.

Un contratto a tempo indeterminato oltre tutte le barriere Paola Libralato
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